25 Anni di Chirurgia Rigenerativa: Riscriviamo le linee guida

Sabato 30 Marzo 2019 – 9:00 – 18.30
Roma Scout Center – Largo dello Scautismo, 1

La sostituzione dei denti perduti con impianti osteointegrati è un trattamento ormai universalmente accettato e ad altissima predicibilità che richiede, però, una quantità ed una qualità di osso sufficiente al posizionamento implantare. Agli inizi degli anni ’90, contestualmente allo sviluppo della GBR e intravedendo la possibilità di creare nuovo osso in aree atrofiche, si è andato affermando il concetto di implantologia protesicamente guidata. Quindi, mentre prima si posizionavano gli impianti dove era presente osso residuo, dagli anni ’90 si cerca di creare osso dove è più corretto posizionare l’impianto ai fini protesici. Pertanto lo scopo dell’attuale chirurgia preimplantare è quello di ricreare le condizioni anatomiche che esistevano prima della perdita degli elementi dentari presenti ricostruendo l’impalcatura scheletrica ed i tessuti molli. Ciò consente all’implantologo di posizionare l’impianto in posizione ideale al fine di ristabilire le normali funzioni masticatorie, fonetiche ed estetiche.

Nel corso di questi anni sono state messe a punto tecniche chirurgiche materiali e strumenti che ci agevolano nel compito di rigenerare il tessuto osseo ed i tessuti molli persi. Le tecniche rigenerative utilizzate nella correzione delle atrofie ossee dei mascellari sono molteplici e vanno dalla tecnica dello splitting crestale, alla GBR, agli innesti onlay, al grande rialzo del seno mascellare, alla tecnica sandwich sino a tecniche particolari come la tecnica di Khoury, la distrazione alveolare e la trasposizione del nervo alveolare inferiore. Alla luce dei nuovi orientamenti, si porrà particolare attenzione sulle attuali possibilità riabilitative con impianti di dimensioni ridotte (narrow e short implant) per correggere edentulie che sino a qualche anno fa avrebbero necessariamente richiesto tecniche con prelievi ossei intraorali o extraorali.